di Lorenzo Pierobon
Questo lavoro è stato presentato in anteprima assoluta congresso internazionale dell‘AIVON (associazione internazionale visione olistica naturale) sotto forma di workshop. Ho avuto modo di confrontarmi con molti terapeuti e ricercatori che utilizzano tecniche di musicoterapia applicate al loro campo di intervento.
eccone un breve estratto…
L’uso del suono, come modalità di cura, non è cosa nuova. E’ probabilmente coevo all’apparire dell’essere umano sulla terra. Gli antichi, usavano il suono in rituali propiziatori per la fertilità, la nascita, il raccolto, la celebrazione della morte. Il suono evocava spiriti, entità, antenati e guariva il corpo dalle malattie. I popoli del passato avevano capito che il suono è una forza attiva fondamentale nell’universo.
Tra i molti suoni a nostra disposizione quello della voce umana è il più potente. Esamineremo come esso possa influenzarci a più livelli, da quello fisico e mentale a quello emozionale e spirituale.
In tutte le civiltà antiche la musica è sempre stata ritenuta qualcosa di divino. Non veniva considerata come opera dell’essere umano, ma come quella di un’essere sovrannaturale.
Infatti il suono, proprio per la sua natura impalpabile, era qualcosa di incomprensibile e perciò di misterioso e magico. I riti di guarigione venivano frequentemente accompagnati dalla musica, la quale diventava il mezzo di comunicazione con la malattia e lo strumento di dominio della stessa. Attraverso la prolungata monotonia del ritmo, la musica esprimeva la volontà di guarigione e svolgeva una funzione ipnotica. Nel canto si avvicendavano parole di persuasione, seguendo una melodia che diventava più lenta o più veloce, più grave o più acuta a seconda delle fasi del rito.
Fu la civiltà greca ad accostarsi in maniera più razionale all’elemento sonoro-musicale. La musica fu adoperata come mezzo curativo o preventivo supponendo che certi modi (combinazione di suoni in successione) avessero un valore emozionale. Platone riteneva che ciascun modo producesse effetti specifici sui costumi morali.
Il corpo umano è un organismo complesso gestito da un sistema centrale che ne controlla le periferie. Ogni organo costituisce un sistema periferico soggetto a proprie regole e meccanismi.
Il segreto per un buon funzionamento delle “periferie”, è che queste risultino interconnesse ad un sistema centrale rilassato . Tutto è uno, ed anche il corpo risponde a questa legge.Da queste considerazioni ha inizio il percorso del “sentire con gli occhi”.Gli occhi possono , non solo vedere, ma “sentire ed ascoltare”.Il presupposto di questo lavoro si basa sul fatto che, quando il corpo è rilassato, tutto il sistema ne beneficia, ecco perché partiremo dal respiro, fonte di scambio energetico e di trasformazione.
Il respiro è in grado di cambiare in pochi minuti lo stato interno di una persona, il suo ritmo cardiaco, la sua respirazione e di conseguenza di regolarne lo stato di rilassamento.
Il rilassamento è la condizione essenziale per proseguire nel nostro percorso, predisponendo il corpo a ricevere una seri di stimoli sensoriali che possono provenire sia dall’esterno che dall’interno, attraverso uno strumento potente come la voce.
La voce diviene il veicolo per portare le vibrazioni alle “periferie” e per enfatizzare quello stato di rilassamento che ci permetterà di convogliare l’energia interna verso le zone interessate al nostro lavoro: gli occhi.
La voce è in grado di farci vibrare e risuonare con essa, ecco perché diventa lo strumento preferito del nostro lavoro.
Le vibrazioni della voce risalgono dalla sorgente fino ad arrivare nella zona del cranio e li , attraverso opportune tecniche di visualizzazione possono essere dirette fino alla zona interessata.
Diverse osservazioni cliniche hanno dimostrato che i processi di carica energetica dell’organismo seguono un percorso “ascendente e verticalizzante” dal sacro fino al cranio. Mentre la dissipazione dell’energia in eccesso avviene dall’alto verso il basso, con un movimento discendente dal cranio alle estremità inferiori.
Il dott. Tomatis, ha attribuito ai suoni con elevato contenuto di alte frequenze la capacità di indurre una ricarica corticale e favorire il potenziale elettrico del cervello producendo come risultato un aumento della motivazione personale, miglioramento dell’umore, della memoria, migliorando la reattività generale dell’organismo.
Del resto, come suggerito da Wilhelm Reich:” in assenza di un adeguato processo di scarica, l’energia tende a ristagnare a livello cerebrale dove per poterla adeguatamente contenere è necessario irrigidire le zone degli occhi , orecchie e naso”.
Lo scopo di questo workshop è di fornire elementi e tecniche adeguati per favorire i processi di carica ascendenti e per dissipare l’energia stagnante nella zona degli occhi.
Il metodo Vocal harmonics in motion® prevede l’utilizzo di movimenti, posture statiche, respirazione specializzata e vocalizzazioni in tre fasi, al fine di allentare le tensioni che si creano alla base del cranio e le conseguenti alterazioni tensive a livello scapolare.
Nella prima fase attraverso un ripristino della corretta respirazione e attraverso particolari movimenti prenderemo atto delle tensioni presenti nelle zone interessate.
Una corretta respirazione (bassa addominale) favorisce il rilascio delle tensioni nella zona delle spalle e del collo, completano questa fase alcune tecniche di respirazione a narici alternate e sospensioni controllate del respiro. Per quanto riguarda il movimento si utilizzano speciali posture e movimenti (rielaborati) da un’antica disciplina cinese il Qi gong (esercizio dell’energia interna), che prevede l’utilizzo combinato di movimento, respirazione e visualizzazione.
La fase successiva prevede l’utilizzo di una particolare tecnica di “canto armonico” (overtones singing) con il quale porteremo la vibrazione a livello del collo e del cranio sciogliendo così le tensioni residue permettendo ai muscoli di liberarsi dalle tensioni che quotidianamente accumulano al loro interno. E’ previsto l’utilizzo di particolari sequenze “vocaliche” in grado di portare la vibrazione in tutta la zona craniale utilizzando per questo scopo gli “armonici” presenti nella voce. Questa tecnica, prevede un tipo di canto con due differenti suoni d’altezza diversa. Uno di questi è il suono nasale-alto che corrisponde alla fondamentale, il secondo è una nota penetrante e tagliente (una sorta di fischio) che forma una melodia sopra la nota fondamentale. L’universo è composto da suoni ed all’interno d’ogni evento sonoro vi sono armonici, conosciuti anche come “overtones”. Normalmente quello che noi percepiamo come suono singolo, non è altro che la somma di suoni. La nota più grave è chiamata fondamentale, mentre tutto ciò che sta più alto in frequenza della fondamentale, è definito armonico. Per spiegarci meglio, una corda vibra alla frequenza di 256 Hz un DO. A questo ci riferiamo come nota fondamentale, ma in ogni caso quando una corda vibra 256 volte il secondo molte altre note al di sopra di questa sono prodotte: gli armonici.
Attraverso l’uso combinato di posture, movimento e respirazione si prenderà atto di tensioni e blocchi , successivamente si procederà tramite il lavoro vocale a sciogliere le contratture nella zona oculare e si consolideranno i risultati con un rilassamento guidato attraverso l’ascolto di brani musicali.
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