La voce, il tuo biglietto da visita!* intervista a cura di Fabiola Renzi
Eccomi qui caro lettore per trasportarti in un viaggio attraverso la via della voce, alternata da sussurri e silenzi. Scrivo mentre sto imparando a riconoscere la mia voce.
Questo è il motivo per cui non ascolterai un audio ma leggerai per cinque minuti, forse sorridendo insieme a me, perché imparare a modulare o gestire la propria voce scritta o parlata, a qualsiasi età, apre nuove prospettive. Partiamo da qui.
Immaginati seduto in poltrona mentre prendi il tuo telefono e componi un numero a cui sai risponderà una voce armonica che ascolteresti all’infinito.
Aggiungi un volto ed un nome.
Ecco Lorenzo Pierobon musicoterapeuta, vocal trainer e formatore, immortalato da Roberta Sotgiu.
Lorenzo, buongiorno! Spero tu abbia cinque minuti per rispondere alle domande di una curiosa.
Ciao Fabiola, certo chiedi pure!
Da qualche tempo ascoltando canali telegram e podcast mi sono accorta che mi connetto più volentieri non solo con chi condivide contenuti interessanti ma a chi, in questi canali, utilizza una voce morbida che accarezza la mente.
Mi chiedo quindi come si attiva questa sensazione di benessere partendo dalla “nostra” voce; esiste una correlazione?
Esiste una correlazione perché la nostra voce è come un biglietto da visita.
La voce rappresenta le nostre emozioni e se noi ci relazioniamo con essa, facciamo pace anche con una parte profonda di noi.
Il silenzio allora cos’è?
“Il silenzio è l’origine e la fine di tutti i suoni” Lorenzo Pierobon
Il silenzio come mancanza di suono; non avevo mai considerato il silenzio come origine, partenza o rinascita. È corretto parlare di vibrazioni armoniche associandole ad un equilibrio di vita? Come possono influire nelle nostre relazioni di lavoro e personali?
Le armoniche o gli armonici della voce ne rappresentano il colore, la qualità: più la voce è ricca di queste frequenze, più le nostre relazioni personali, sociali, artistiche, possono diventare equilibrate.
In che modo attraverso i tuoi percorsi con aziende affronti lo stress management?
Quando lavoro in ambito aziendale cerco di far capire quanto la voce possa essere importante non solo per una comunicazione efficace all’interno di una struttura, ma anche per cambiare lo stato interno attraverso la consapevolezza del corpo e del respiro, una respirazione corretta ha la prerogativa di metterci in contatto con le nostre parti profonde e con una percezione più attenta.
Ecco che a questo punto possiamo iniziare ad utilizzare la voce in maniera più consapevole.
Per favorire un uso consapevole dello “strumento Voce” utilizzo semplici esercizi come ad esempio l’humming, cioè la produzione di un suono a bocca chiusa, che ha una serie di effetti benefici sul corpo e induce uno stato di calma nella mente.
Ecco perché hai sviluppato un metodo o sbaglio? Il metodo VHM lavora su specifiche aree per identificare i punti di forza da consolidare o le zone deboli da rinforzare. Puoi spiegarlo con parole ancora più semplici?
Vocal Harmonics in Motion è un metodo che ho strutturato con una ricerca di circa vent’anni sia nell’area riguardante la voce, senza dimenticare il corpo, il movimento e il respiro.
Attraverso un’attenta analisi della voce identifico quelli che ritengo essere dei punti di forza a livello timbrico, sonoro, emotivo e, se presenti, quei talenti che risiedono all’interno della struttura corpo-mente, oppure mi concentro su zone o modalità di utilizzo della voce che ritengo essere poco efficaci.
Tre esempi per rendere il tutto più chiaro:
– un tono di voce costantemente alto può risultare invasivo o fastidioso, si interverrà quindi per renderlo più morbido e meno caratterizzante.
– un tono molto basso spesso viene associato a una persona che non “vuole farsi sentire”. In questo caso si cercherà di trovare delle strategie per eliminare la causa alla fonte e per ripristinare il corretto volume nel parlato.
– la velocità dell’eloquio, ossia la velocità con cui ci esprimiamo in una situazione colloquiale, è un parametro molto importante da cui partire per un’analisi approfondita della voce.
Esistono delle figure complementari alla tua professione che possono intervenire in modo sinergico al tuo?
Sì esistono delle figure professionali con cui mi confronto e lavoro costantemente come il foniatra, il logopedista, lo psicologo, l’insegnante di canto.
Poiché tutto il corpo concorre ad un sano ed efficace utilizzo della voce, ben vengano tutte le discipline e tutte le figure professionali che influiscono in maniera positiva.
Cosa ne pensi di tutti quegli strumenti e/o supporti tecnologici che possono essere d’aiuto per ottenere miglioramento nell’emissione di suoni con naturalezza?
Gli strumenti tecnologici sono ben accetti nella misura in cui non diventano qualcosa a cui aggrapparsi per falsare o modificare (snaturando) la voce.
Utilizzo strumenti tecnologici come gli analizzatori di spettro proprio per analizzare le voci delle persone che decidono di iniziare un percorso con me.
In questo senso la tecnologia diventa uno strumento didattico e formativo.
Possono gli operatori olistici essere efficaci per aiutare una sana emissione vocale?
Gli operatori olistici che utilizzano tecniche di rilassamento o psico emotive possono essere di aiuto, a patto però che lavorino in modo sinergico con i professionisti della voce.
È possibile attraverso il rilassamento corporeo ottenere una voce più fluida e sicura?
È un buon punto di partenza.
Lavorando sul corpo e sul respiro aumentiamo la capacità di propriocezione.
La voce ne beneficia diventando fluida e tranquilla, veicolando al meglio la parte emotiva.
Come possiamo svelare l’essenza nascosta della voce, come possiamo andare oltre la voce?
Se ci riferiamo ad un uso artistico della voce ti risponderò in maniera assolutamente personale: esistono due tipologie di cantanti, quelli molto bravi o bravissimi e quelli che ti emozionano, i primi cantano per le orecchie del loro pubblico, i secondi per i cuori di chi li sta ascoltando.
Ecco dove si nasconde l’essenza della voce.
Ho letto sul tuo sito la differenza tra musicoterapia passiva e attiva, oltre ai tanti progetti in divenire, la mia curiosità mi spinge a porti l’ultima domanda, quella scomoda. Possiamo risolvere e, forse, curare malattie attraverso la musicoterapia?
Non possiamo né risolvere, né curare, possiamo solo essere un tramite per accompagnare le persone in un percorso di consapevolezza.
L’uso del suono come modalità di cura non è cosa nuova, gli antichi, lo usavano in rituali propiziatori e di guarigione, è una forza attiva che ci influenza a più livelli, da quello fisico e mentale a quello emotivo e spirituale.
Ti rispondo lasciando una libera interpretazione a questa frase di Novalis e ti saluto.
“Ogni malattia è un problema musicale. Ogni cura è una soluzione musicale” Novalis
Lorenzo, grazie per la delicatezza di questa frase. Ciao.
Riattacco. Silenzio. Pace.
Dalla poltrona mentre riscrivo il proposito di imparare ad armonizzare la voce, mi chiamano. Questa voce è la musica che si prende cura di me, il biglietto da visita che ho avuto in dono tanto tempo fa.
Ringrazia te stesso caro lettore per avere compiuto, leggendo sin qui, un viaggio di consapevolezza attraverso la mia voce per la tua voce. A presto.
Fabiola Renzi
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