Archivio annuale 12 Giugno 2024

La preparazione di un concerto: un viaggio tra simbolo, metafora e senso del sacro

Preparare un concerto è molto più di una semplice sequenza di prove e preparativi tecnici. È un processo profondamente simbolico e metaforico che coinvolge empatia, condivisione, presenza, creatività, improvvisazione e senso del sacro.

L’empatia è il fondamento di ogni esibizione artistica. Quando artisti e musicisti si preparano per un concerto, devono sintonizzarsi non solo tra di loro ma anche con il pubblico che li ascolterà. Questa connessione empatica crea una risonanza emotiva che amplifica l’esperienza collettiva. L’empatia permette agli artisti di sentire le emozioni altrui come proprie, rendendo possibile una performance che tocca profondamente l’animo degli spettatori.

La preparazione di un concerto è un atto di condivisione, dove ogni membro del gruppo porta la propria voce, il proprio strumento e la propria energia creativa. Questa condivisione crea un tessuto sonoro unico, un mosaico di suoni e sensazioni che si intrecciano per creare qualcosa di più grande della somma delle singole parti. La condivisione non è solo un atto di generosità, ma una necessità che permette di raggiungere una armoniosa perfezione. Essere presenti, totalmente immersi nel momento, nel qui e ora, è essenziale per la riuscita di una performance. La presenza è quella qualità ineffabile che permette agli artisti di essere pienamente consapevoli di ogni nota, ogni movimento e ogni respiro. Questa consapevolezza trasforma la preparazione in un atto meditativo, dove il passato e il futuro svaniscono, lasciando spazio ad un eterno presente.  La creatività è il motore della preparazione artistica. È attraverso la creatività che gli artisti esplorano nuovi territori sonori, sperimentano e giocano con le possibilità. L’improvvisazione, in particolare, rappresenta l’alchimia dell’inaspettato, dove l’arte si rinnova costantemente in modi imprevedibili. Questa capacità di improvvisare, di adattarsi e di trasformarsi, è ciò che rende ogni concerto unico e irripetibile.

In fisica quantistica, la coerenza è lo stato in cui le particelle oscillano all’unisono. Analogamente, durante la preparazione di un concerto, i musicisti entrano in uno stato di coerenza, che crea un campo di energia condiviso, dove intenzione e emozione si allineano in perfetta armonia, rendendo possibile una performance che trascende il semplice atto artistico.  Quando gli artisti si uniscono per creare uno spettacolo, formano un super organismo, un’entità collettiva che va oltre le singole individualità. Questa entità artistica è capace di esprimere una potenza creativa e una sensibilità superiore rispetto al singolo, la sinergia dell’insieme permette di esplorare nuove dimensioni artistiche e di toccare profondamente il cuore del pubblico.

Infine, preparare un concerto è un atto spirituale e rituale. Ogni prova, ogni gesto, ogni nota suonata è parte di un rito che celebra la sacralità dell’arte. Come in un antico rituale, gli artisti si preparano a offrire una parte di sé al pubblico, creando un ponte tra il mondo terreno e quello spirituale., tra terra e cielo. Questa dimensione spirituale conferisce al concerto una profondità e un significato che va oltre il semplice intrattenimento. La preparazione di un concerto è un viaggio, un rito che celebra la sacralità dell’arte e la potenza della connessione umana, trasformando ogni performance in un’esperienza unica e irripetibile.

Lorenzo Pierobon 2024 ©

L’importanza sociale della voce nella società moderna

La voce umana, oltre ad essere uno strumento di comunicazione fondamentale, è un mezzo attraverso il quale esprimiamo la nostra identità, le nostre emozioni e la nostra presenza nel mondo. Nella complessità della società moderna, la voce riveste un ruolo cruciale in vari contesti, influenzando le relazioni personali, la vita  professionale, l’identità culturale e la partecipazione politica e sociale.

La voce è un veicolo per trasmettere molto più di semplici parole: attraverso l’intonazione, il ritmo, il volume e l’espressione facciale, riusciamo a comunicare emozioni, intenzioni e stati d’animo. Una voce calda e rassicurante può creare un’atmosfera di conforto e sicurezza, stabilendo connessioni profonde con gli altri. Al contrario, una voce nervosa o incerta può trasmettere insicurezza e disorientamento, influenzando negativamente il modo in cui veniamo percepiti dagli altri. Nelle relazioni personali, la capacità di ascoltare attivamente e rispondere in modo empatico alla voce dell’altro è essenziale per  costruire legami autentici e duraturi. Attraverso il suono della voce, siamo in grado di comprendere le emozioni e le necessità degli altri, rafforzando così la nostra capacità di comunicare e connetterci con loro. Nel contesto lavorativo, la voce può fare la differenza. Un’abilità comunicativa efficace, supportata da una voce sicura e autorevole, può influenzare positivamente il modo in cui siamo percepiti  dai colleghi, dai superiori e dai clienti. Un oratore carismatico  può ispirare fiducia e ottenere il consenso del pubblico, mentre un professionista con una voce chiara e assertiva può trasmettere competenza e leadership.

La voce è particolarmente importante in settori come l’insegnamento, la vendita e la gestione aziendale, dove la capacità di comunicare in modo chiaro ed efficace può determinare il raggiungimento degli obiettivi . Attraverso la voce, siamo in grado di influenzare le opinioni degli altri, negoziare accordi e motivare le persone a raggiungere obiettivi comuni. La voce non è solo uno strumento di comunicazione individuale, ma anche un riflesso delle nostre radici culturali e sociali. Accenti regionali, modi di parlare e dialetti sono testimoni della diversità linguistica e culturale delle comunità in tutto il mondo. Attraverso la voce, le persone possono rivendicare la propria identità e appartenenza a gruppi sociali specifici, promuovendo la diversità e l’inclusione. Preservare e valorizzare la diversità della voce umana è essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della comprensione reciproca. Celebrare le differenze linguistiche e dialettali contribuisce a creare un ambiente inclusivo in cui tutte le voci sono ascoltate e rispettate.

Nel contesto politico e sociale, la voce assume un ruolo fondamentale nella partecipazione civica e nell’esercizio dei diritti democratici. Attraverso  le manifestazioni  pubbliche e la partecipazione ai dibattiti, le persone possono far sentire la propria voce e influenzare il cambiamento sociale. La libertà di espressione e il diritto di protesta sono garantiti dalla capacità di comunicare e diffondere idee attraverso la voce. La voce è uno strumento di potere e cambiamento sociale, capace di mobilitare masse e trasformare le opinioni pubbliche. L’espressione  “ non avere voce in capitolo”   indica la mancanza di potere o influenza nel prendere decisioni su un certo argomento o situazione. Questo termine ha origini nel contesto dei monaci medievali, dove solo alcuni membri più anziani e esperti erano ammessi al Capitolo, l’assemblea dei religiosi che prendeva decisioni importanti. I novizi e i conversi, cioè coloro che avevano da poco preso i voti o lo avevano fatto in tarda età, non avevano il diritto di intervenire. Da qui deriva il concetto che “non avere voce in capitolo” significa non contare nulla quando è il momento di prendere decisioni importanti. Attraverso discorsi pubblici, interviste e mezzi di comunicazione di massa, le persone possono promuovere cause sociali, sensibilizzare l’opinione pubblica e influenzare l’agenda politica.

In conclusione, l’importanza sociale della voce nella società moderna è evidente in ogni aspetto della vita quotidiana. Essa rappresenta uno strumento di connessione e espressione individuale, capace di influenzare profondamente il modo in cui ci rapportiamo agli altri e al mondo che ci circonda.

Lorenzo Pierobon 2024 ©

La Musicoterapia vocale (VHM)

La musicoterapia vocale secondo il metodo Vocal Harmonics in Motion 

La musicoterapia vocale si configura  come una pratica multidisciplinare, che offre un approccio innovativo e terapeutico che si estende attraverso i diversi livelli dell’esperienza umana.
Nel presente articolo, esploreremo in maniera approfondita gli aspetti fisici, energetici, emotivi, simbolici e transpersonali della musicoterapia vocale, contestualizzandoli in un quadro teorico che integra elementi di psicologia, neuroscienze, terapia del suono e musicoterapia.
Nella mia personale visione la musicoterapia vocale (MV) agisce su diversi livelli.

Livello Fisico: connessione tra suono e materia
La MV, nel suo rapporto con il livello fisico, si concentra sulla percezione e interpretazione delle vibrazioni sonore nel corpo umano. Attraverso tecniche specifiche, il terapeuta guida il paziente alla consapevolezza delle sensazioni corporee generate dal suono, favorendo una connessione profonda tra la voce/corpo/movimento. Questo approccio è ancorato nei principi della propriocezione e fornisce un terreno fertile per esplorare l’interazione tra la percezione sensoriale e la produzione vocale.

Livello Energetico: pulsazioni  sottili e flusso
Spostandoci al livello energetico, la MV si propone di esplorare flussi sottili di energia correlati al suono vocale. Questo approccio, derivato da tradizioni antiche (medicina tradizionale cinese, Qi gong, pranayama, arti marziali) e integrato con prospettive moderne sulla fisica delle vibrazioni, mira a favorire una comprensione più profonda delle dinamiche energetiche intrinseche alla voce umana. Tale esplorazione può contribuire alla gestione e all’armonizzazione di questi flussi, fornendo un potenziale impatto terapeutico sul paziente.

Livello Emotivo: espressione  e gestione delle emozioni
Sul piano emotivo, la MV assume un ruolo significativo nella facilitazione dell’espressione e gestione delle emozioni. Attraverso l’analisi delle modalità espressive della voce, il terapeuta può guidare il paziente nel riconoscimento e nell’elaborazione di stati emotivi complessi. Questa dimensione dell’intervento terapeutico si collega strettamente alle teorie della psicologia dell’espressione emotiva , della teoria polivagale, della musicoterapia clinica e contribuisce all’espansione delle strategie terapeutiche per affrontare disturbi emotivi.

Livello Simbolico: la  voce  come linguaggio  simbolico
In questo livello, la voce si configura come un linguaggio simbolico che trasporta memorie, immagini e ricordi. Questo approccio, ispirato dalle prospettive della psicologia analitica e della psicologia della mente inconscia, fornisce uno strumento unico per esplorare il significato simbolico attribuito alla voce dal paziente. La MV diventa, quindi, un mezzo attraverso il quale emergono e vengono affrontati contenuti simbolici che contribuiscono alla comprensione del sé e della propria storia personale.

Livello Transpersonale: esplorazione delle dimensioni  trascendenti
L’aspetto transpersonale della MV, si occupa delle dimensioni intuibili, delle visioni, degli aspetti spirituali, degli insight  che emergono durante l’esperienza vocale. Questo livello integra concetti dalla psicologia transpersonale e dalla ricerca sulla coscienza, offrendo uno spazio per l’esplorazione di esperienze che superano i confini dell’individuo e aprono prospettive di crescita e consapevolezza.

Biofeedback: connessione tra fisiologia e suono
Una componente rilevante nel contesto della musicoterapia vocale è l’utilizzo del biofeedback. Questo processo consente al paziente di acquisire consapevolezza delle proprie funzioni fisiologiche: attività cerebrale, funzione cardiaca, respirazione e attività muscolare, durante l’atto vocale. L’integrazione di queste informazioni fornisce una base per la modulazione volontaria delle risposte fisiologiche, consentendo al paziente di sviluppare una maggiore consapevolezza e controllo sulla propria esperienza corporea e vocale.

Bioresistenza: gestione dei pattern fisiologici cronicizzati
Il concetto di bioresistenza, che descrive la conservazione di stati fisiologici, emotivi e mentali spesso cronicizzati e limitanti, costituisce un aspetto chiave della MV. L’analisi e la gestione di questi pattern, mediante l’uso mirato della voce e dell’ascolto attivo, rappresentano un’area di intervento terapeutico che mira a liberare il paziente da schemi disfunzionali e a promuovere la flessibilità psicofisica.

Approfondendo il ruolo della voce nella terapia, emerge la sua rilevanza nella comunicazione terapeutica e nella diagnosi. La qualità della voce, sia del terapeuta che del paziente, diventa uno strumento di indagine prezioso. Attraverso l’analisi delle caratteristiche vocali, si possono raccogliere informazioni utili per comprendere la condizione emotiva e psicologica del paziente, ampliando così la portata della valutazione diagnostica. La voce diventa uno strumento terapeutico nella gestione dello stress, dell’ansia e di altre difficoltà emotive. L’applicazione di tecniche vocali specifiche mira a modulare le risposte fisiologiche e neurovegetative, offrendo al paziente strategie efficaci per il miglioramento del benessere personale. L’ascolto attivo e l’ancoraggio alla voce, nel contesto della MV, costituiscono le fondamenta della relazione terapeutica. La capacità di ascoltare e rispondere in modo attivo alla voce del paziente, insieme alla consapevolezza e all’uso intenzionale della propria voce da parte del terapeuta, contribuisce a creare un ambiente terapeutico sicuro e facilitante nel percorso di crescita personale.
La voce si rivela preziosa anche nelle situazioni di crisi, dove può essere impiegata come un efficace strumento sonoro per la gestione del trauma. Utilizzando specifiche modalità vocali, il terapeuta può contribuire a calmare e rassicurare il paziente, offrendo un sostegno immediato durante momenti di forte stress emotivo.
In conclusione, la MV si configura come un approccio terapeutico ricco e complesso che abbraccia molteplici dimensioni della voce umana. Integrando conoscenze provenienti da discipline diverse  questo campo offre un’ampia gamma di strumenti per promuovere il benessere e la crescita personale attraverso l’esplorazione e l’uso consapevole della voce.”

Lorenzo Pierobon 2024 ©